Genitori e figli: usiamo i dispositivi tecnologici consapevolmente.

Ricordate quando eravate piccoli e trascorrevate ore e ore a giocare con un pezzo di carta facendo finta che fosse un’astronave che viaggiava tra le galassie? O quando un pò di fango e 4 foglie si trasformavano magicamente in una squisita minestra da servire alle vostre bambole? O ancora quando mettevate in fila le sedie di casa e giocavate ad essere sul treno? Che magnifici ricordi vero?

Eppure siamo cresciuti benissimo anche senza avere molto altro a disposizione se non qualche gioco e la nostra inesauribile fantasia. Oggi invece si tende a ricoprire i bambini di mille giochi purchè abbiano sempre qualcosa con cui tenersi impegnati. Tra le distrazioni però, hanno fatto sempre più frequentemente comparsa, anche strumenti come Pc e Smartphone, che erano prettamente di utilizzo professionale e quindi facevano parte della quotidianità dell’adulto lavoratore.

Per un genitore, proporre tablet, cellulari, pc e play station non è sempre la soluzione migliore per “intrattenere” il proprio figlio..anche se potrebbe sembrare la più comoda ed immediata. Il gioco libero non strutturato è una tappa fondamentale affinché i bambini possano sviluppare la propria fantasia, creatività e per poter allenare le capacità di problem solving (abilità nel trovare soluzioni).

Oggigiorno vediamo molto spesso che i bambini vengono lasciati giocare con dispositivi tecnologici come pc, tablet, smartphone, x box, play station e via dicendo. E’ vero che il progresso avanza e noi non possiamo rimanere ancorati al passato, ma cerchiamo almeno di farlo in maniera consapevole, conoscendone tutti i risvolti.

Il Gaming Disorder, ossia il Disturbo da dipendenza da Videogioco, è stato riconosciuto dall’OMS ed è stato inserito nella International Classification of Diseases (Icd-11).

I criteri per diagnosticare questa patologia sono tre e devono essere presenti per un periodo di almeno 12 mesi.

  1. «una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti che prendono il sopravvento sugli altri interessi della vita».
  2. «anche quando si manifestano le conseguenze negative dei comportamenti, non si riesce a controllarli»
  3. «il fatto che questi atteggiamenti portano a problemi nella vita personale, familiare e sociale, con impatti anche fisici, dai disturbi del sonno ai problemi alimentari»

Tale disturbo si presenta maggiormente nei soggetti di sesso maschile, da un’età che va approssimativamente dai 12 ai 15/16 anni (ma non significa che anche bambini con età inferiore non possano soffrirne). Essi possono arrivare a  trascorrere anche 18/20 ore al giorno consecutive, di fronte a videogame. Nel link sottostante viene riportato il filmato di un ragazzino con Gaming Disorder.

Clicca qui ->  Bambino affetto da Gaming Disorder

Attenzione! Non significa che ogni volta che diamo un cellulare o tablet in mano ai nostri figli, questo sviluppi automaticamente una dipendenza. Ogni cosa va fatta e dosata nella giusta maniera.

Vediamo anzitutto quali possono essere i danni provocati da questi dispositivi, su di un bambino.

Una ricerca effettuata alla Boston University School of Medicine, ha riscontrato che l’uso eccessivo di dispositivi tecnici in bambini di tenera età (prima dei 2 anni), può danneggiarne lo sviluppo. In particolar modo possono esserci ripercussioni di tipo linguistico, disturbi del sonno, disattenzione, problemi di concentrazione, scatti d’ira, difficoltà di socializzazione, crisi epilettiche, cefalea, disturbi visivi e di postura.

Alcune ricerche hanno dimostrato che trascorrere troppo tempo davanti a uno schermo può provocare dei cambiamenti nel cervello dei bambini simili a quelli che avverrebbero in una persona con dipendenza da alcool.

Una ricerca statunitense ha dimostrato che l’uso della tastiera, potrebbe causare il ritardo dell’uso della scrittura di 2 anni.

Il dottor Sigman ha dimostrato che già dopo due ore di visione o utilizzo di strumenti tecnologici (nelle sue ricerche ha incluso anche la visione di televisioni), vi sono alterazioni cerebrali che possono condurre allo sviluppo di problemi di salute tra cui obesità, colesterolo alto e ipertensione, disattenzione, problemi di apprendimento, disturbi del sonno e depressione. Senza considerare ovviamente che anche la maggiore incidenza di tumori infantili, trova una diretta correlazione con l’eccessiva esposizione a onde elettromagnetiche.

Daniele Novara, responsabile del Cppp, spiega che : «Fino ai tre anni l’uso di ogni videoterminale dovrebbe essere vietato, per favorire le relazioni del piccolo con la mamma, il papà e il mondo circostante. È il momento in cui si costruiscono le componenti prioritarie neuronali e cognitive del cervello. Il bambino impara a camminare, parlare, controllare le funzioni sfinteriche. L’uso di tecnologie che creano diversivi dalla sensorialità infantile può compromettere l’apprendimento di queste autonomie. I pericoli sono tanti: ad esempio, una logopedista ha riscontrato casi di ritardi linguistici nei primissimi anni dovuti a eccessi di uso delle nuove tecnologie». (Tratto da www.saperesalute.it)

Quindi cosa è consigliabile fare?

Anzitutto, non demonizzare tali strumenti, poiché se utilizzati in modo cosciente e consapevole possono essere piacevoli e d’aiuto.

Facciamoci un serio esame di coscienza: quanto tempo trascorriamo (noi adulti) davanti a pc, tv, cellulari ecc? Cerchiamo di disintossicarci anche noi..

  • E’ meglio spegnere o vietare l’uso di tali strumenti almeno 1 ora prima di andare a dormire, per evitare di incorrere poi in insonnia o continui risvegli (sonno agitato). Meglio addormentare i nostri bambini con le classiche favole inventate o lette.
  • Se dovete uscire a cena e temete che i vostri figli non vi facciano cenare in pace, portate con voi un pò di occorrente prima di partire da casa: fogli e colori sono sempre apprezzatissimi dai bambini, un libro che amano particolarmente, qualche giochino. Certo…il genitore deve ovviamente interagire con loro di tanto in tanto, ma vedrete che così facendo sarete piacevolmente sorpresi.
  • Se vediamo che i nostri figli si annoiano, niente paura! La noia non è nociva, anzi, aiuta a sviluppare la creatività. Non cerchiamo di riempire i bambini di mille impegni..lasciamo loro anche del tempo per girarsi i pollici e per chiedersi “E adesso cosa faccio?”.
  • Quando siete a casa, mettete a disposizione libri, giochi di società, gessetti (per disegnare nei marciapiedi fuori casa), occorrente per disegnare (fogli, colori, pennelli), materiale per collage, puzzle (migliorano la coordinazione motoria e sviluppano le capacità cognitive), costruzioni, labirinti disegnati su fogli di carta, palloni, corda per saltare, bolle di sapone, strumenti musicali….

Non barrichiamoci dietro alla scusa della mancanza di tempo. Nostro figlio giocherebbe comunque, la differenza sta in cosa gli mettiamo tra le mani.

Quanto tempo posso far usare il pc, tablet, smartphone..a mio figlio?

  • Periodo della scuola materna: al massimo per 30 minuti al giorno.
  • Periodo delle scuole elementari: al massimo un’ora.
  • Periodi successivi: a quest’età il cervello è predisposto alle distrazioni. C’è rischio di dipendenza dai videogiochi e dai social network perché rappresentano una sollecitazione continua. Cercare di calibrare bene il tempo complessivo trascorso, che sarebbe bene non superasse complessivamente le 2 ore circa giornaliere.